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Una generazione consegnata alla povertà

22-07-2020 14:10

Solidaria Onlus

Mozambico,

Una generazione consegnata alla povertà

Coronavirus: senza istruzione un’intera generazione di bambini consegnata alla povertà. Almeno 9,7 milioni... (continua)

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Coronavirus: senza istruzione un’intera generazione di bambini consegnata alla povertà. Almeno 9,7 milioni di bambini rischiano di lasciare per sempre la scuola entro la fine dell’anno.

Secondo alcune stime, contenute nel nuovo report globale “Save our education” diffuso da Save the Children, si rischia di perdere fino a 192 miliardi di dollari per l’istruzione entro la fine del 2021 per gli effetti della recessione.
 
Per la prima volta nella storia dell’umanità un’intera generazione di bambini a livello globale ha dovuto interrompere la propria istruzione.
La diffusione del Coronavirus ha lasciato 1,6 miliardi di bambini e adolescenti fuori dalla scuola - circa il 90% dell’intera popolazione studentesca. I profondi tagli al budget per l'istruzione e la crescente povertà causati dalla pandemia di COVID-19 potrebbero costringere almeno 9,7 milioni di bambini a lasciare la scuola per sempre entro la fine di quest'anno, mentre milioni di altri bambini avranno gravi ritardi nell'apprendimento. Il cammino per garantire entro il 2030 a tutti i bambini di poter andare a scuola era già a rischio, e non aveva registrato significativi progressi, ma l’emergenza Covid-19 rischia di consegnare a una generazione di bambini un futuro fatto solo di povertà.

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Prima dell’emergenza, 258 milioni di bambini e adolescenti erano già fuori dalla scuola. Nel rapporto di Save the Children si analizza il rischio che corrono i bambini in molti paesi a medio e basso reddito di non tornare a scuola dopo la chiusura a causa del Covid-19. L’indice prende in considerazione in particolare tre parametri: il tasso di abbandono scolastico precedente all’emergenza, le diseguaglianze di genere e di reddito tra i bambini che lasciavano la scuola e il numero di anni di frequenza scolastica.

Il rapporto analizza inoltre gli effetti devastanti che l'epidemia COVID-19 potrebbe avere sull'educazione, a causa anche dello spostamento delle risorse di bilancio che i governi potrebbero dedicare alla risposta all’emergenza piuttosto che all’investimento sull’istruzione. Prendendo in considerazione una serie di scenari economici in conseguenza della recessione causata dall’emergenza Covid-19 e il loro possibile impatto sul Pil dei paesi a medio e basso reddito, è stata stimata la capacità di questi paesi di mantenere gli investimenti previsti sull’istruzione. Nello scenario peggiore, in cui i governi dovessero essere costretti a drenare il 10% delle risorse ora destinate all’istruzione per coprire altre spese legate alla risposta all’emergenza, verrebbero a mancare 192 miliardi di dollari entro la fine del 2021 per l’istruzione nei paesi a basso reddito.
 
Circa 10 milioni di bambini potrebbero non tornare mai a scuola: si tratta di un'emergenza educativa senza precedenti. Proprio per questo i governi devono investire urgentemente nell'apprendimento, mentre al contrario siamo a rischio di impareggiabili tagli di bilancio, che vedranno esplodere le disparità esistenti tra ricchi e poveri e tra ragazzi e ragazze. Sappiamo che i bambini più poveri ed emarginati che erano già i più a rischio hanno il danno maggiore, senza accesso all'apprendimento a distanza o qualsiasi altro tipo di istruzione, per metà dell’anno accademico”, ha dichiarato Save the Children.

 

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La chiusura delle scuole va ben oltre la perdita dell'istruzione per molti bambini: li ha lasciati lontani da luoghi sicuri dove potevano giocare con gli amici, mangiare e accedere ai servizi sanitari, compresi quelli per la salute mentale. Sono infatti molto spesso proprio gli insegnanti ad essere in prima linea e a proteggere i bambini che potrebbero subire abusi a casa. Con la chiusura delle scuole, queste misure di protezione sono venute meno. Basti pensare che 352 milioni di bambini in tutto il mondo (il 47% dei quali sono ragazze) non stanno avendo la possibilità di accedere ai pasti garantiti dalla scuola.

La riduzione degli investimenti nell’educazione, oltre all'epidemia di COVID-19, potrebbe essere un duro colpo per milioni di bambini. Tenendo conto delle ultime proiezioni di crescita economica da giugno 2020, la stima prevede che senza un'azione urgente per proteggere le famiglie, il numero di bambini che vivono in famiglie povere potrebbe salire tra 90 e 117 milioni nel 2020, con una stima media di 105 milioni. Questo aumento della povertà avrebbe come conseguenza quella di veder crescere tra i 7 e 9,7 milioni il numero dei bambini che abbandonano la scuola. In molti dei paesi a rischio elevato vi sono già alti tassi di abbandono scolastico e una netta divisione nella frequenza scolastica derivata dalle diseguaglianze economiche e di genere. Fattori di esclusione che rischiano di essere esacerbati a causa delle conseguenze della pandemia: sono proprio i bambini più poveri, infatti, a correre di più il rischio di essere costretti al lavoro minorile. La violenza di genere, il matrimonio e le gravidanze precoci sono fenomeni che aumentano quando le ragazze sono costrette a rimanere fuori dalla scuola. Secondo le stime dell’UNFPA a causa della pandemia, 2 milioni di ragazze in più in tutto il mondo potrebbero essere vittima delle mutilazioni genitali nel prossimo decennio, interrompendo gli sforzi globali per porre fine a questa pratica.

“Se permettiamo che questa crisi educativa si aggravi, le conseguenze sul futuro dei bambini saranno gravissime. La promessa che il mondo ha fatto di garantire a tutti i bambini l'accesso a un'istruzione di qualità entro il 2030, sarà irrealizzabile per molti anni. Per questo chiediamo che i governi mettano gli interessi dei bambini davanti alle pretese dei loro creditori. Tutti i bambini hanno il diritto di imparare, sviluppare e costruire un futuro migliore di quello che i loro genitori avrebbero potuto avere: che vivano in un campo profughi in Siria, in una zona di conflitto nello Yemen, in una zona urbana sovraffollata o in un remoto villaggio rurale, l’istruzione è la base per dare loro la possibilità di migliorare e non possiamo permettere che il COVID-19 tolga loro questa opportunità”, continua Save the Children.

 

I governi nazionali devono dare priorità all'istruzione producendo e implementando le risposte educative COVID-19 e piani di recupero per garantire che i bambini più emarginati possano continuare ad apprendere.

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